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Si può definire come un anomalo accumulo di liquido linfatico ed edema sottocutaneo causato da: ostruzione, distruzione o ipoplasia dei vasi linfatici. Il sistema linfatico è un sistema circolatorio che svolge l’attività di rimozione dai tessuti di liquidi e sostanze tossiche che filtrano dai capillari sanguigni. Il liquido che scorre nei vasi linfatici (linfa) è incolore. La linfa viene veicolata attraverso i vasi linfatici nelle ghiandole linfatiche che la depurano prima di spingerla nel sistema circolatorio ematico.
Il linfedema può essere primario o secondario.
Primario: può essere presente dalla nascita ( linfedema congenito ) oppure dalla pubertà ( linfedema precoce ), mentre è più raro quello che si presenta ad età più avanzata ( linfedema tardivo ). E’ una patologia più frequente nella donna, può svilupparsi con un edema a livello del piede, della gamba o dell’intero arto. Questo gonfiore anomalo ( edema ) può colpire anche l’arto superiore. Spesso colpisce un solo arto e peggiora durante il periodo estivo, prima delle mestruazioni o quando le gambe rimangono a lungo in posizione declive.
Secondario: in questo caso può essere il risultato di un’infezione, o legato a neoplasie della regione pubica, inguinale o al seno. Il trattamento radioterapico dopo intervento neoplastico può far insorgere il linfedema.
La diagnosi è essenzialmente clinica, e deve portare ad una distinzione tra il linfedema e l’edema legato ad una stasi di origine venosa ( varici, sindromi post trombotiche ), che spesso si associano. Non va confuso con tutti quegli edemi che possono derivare da deficit posturali del piede ( piattismo, alluce valgo ) e che sono espressione di una insufficiente pompa muscolare. Anche gli edemi di origine cardiaca, renale, proteica devono essere esclusi. Come esame strumentale è indispensabile effettuare un eco- color doppler, per escludere una patologia venosa ed alcuni esami del sangue. La linfografia può essere consigliata nel caso si renda necessario intervenire chirurgicamente.
Di norma la terapia consiste in tutti quegli accorgimenti utili per ridurre l’edema; quindi la pressoterapia, il linfodrenaggio, il bendaggio, una dieta appropriata. Al fine di mantenere i risultati ottenuti e conservare gli arti sgonfi si devono utilizzare i tutori elastocompressivi ( bracciali e calze ).
La terapia migliore rimane però la prevenzione, indicata soprattutto per quei pazienti che hanno famigliarità positiva per il linfedema. In questo caso è necessario mettere in atto tutti gli accorgimenti utili a tenere sgonfi gli arti, quindi: pressoterapia / mesoterapia / linfodrenaggio / calza terapeutica o bracciale / plantare.
Questi presidi sono utili sin dai primi disturbi, al fine di evitare il peggioramento della situazione fino a gradi estremi.
LINFEDEMI ARTI INFERIORI